Passo Maniva e Crocedomini
Era da tempo che desideravo fare il passo Maniva e quello di
Crocedomini. Decido di coinvolgere due amici, Valerio e Maurizio, per una gita di una
giornata. Per Valerio, con la
moto nuova di pacca, è il battesimo del fuoco. Ci sono alcuni km di sterrato da
percorrere
e, come per la Via del Sale, non è particolarmente entusiasta. Conoscendolo bene e, confidando
sulle doti di "trita maroni" di Maurizio, è stato sufficiente insistere un po' e
alla fine si lascia coinvolgere come un ragazzino. Facciamo un veloce trasferimento
sulla A4 fino a Palazzolo sull'Oglio, usciamo dall'autostrada e seguiamo le
indicazioni per Iseo, sul lago omonimo, dove ci fermiamo a fare una
breve passeggiata sul lungolago. Riprendiamo la guida e appena fuori il paese seguiamo le
indicazioni per Gardone Val Trompia, Brozzo e Vestone, percorrendo una strada poco
trafficata, con molte curve, spesso all'ombra di verdi boschi. Arriviamo così ad
Anfo, sul lago d'Idro, e bisogna prestare un po' di
attenzione perché appena fuori il paese dobbiamo imboccare una stradina molto piccola sulla sinistra dove c'è
un cartello segnaletico quasi illeggibile, consumato dal tempo, che indica la
direzione per il Passo Maniva. Questa
strada è molto stretta e con parecchi tornanti e offre molti punti panoramici sia
sulla vallata che stiamo attraversando, sia sul lago. Poco prima del Rifugio Rosa
di Baremone, sulla destra è segnalato un sentiero che conduce al Forte di
Cima Ora, ormai in rovina e risalente alla Prima Guerra Mondiale. Dalla sua
sommità si può ammirare gran parte del lago d'Idro. Noi non ci andiamo, ma forse sarebbe il caso di "perderci" un po' di
tempo per visitarlo. Ci fermiamo al rifugio per pranzo. Ha pochi coperti e
se decidete di fermarvi per pranzare, vi suggerisco di prenotare per tempo
telefonando allo 0365-809024. Ripartiamo e poco dopo inizia lo sterrato che
conduce in pochi km al passo ed è percorribile anche con grossi bicilindrici e passeggero al
seguito. Unica accortezza: fate attenzione
poiché non vi sono protezioni al lato della strada, che è poco più larga di
una macchina. Peccato che la foschia non ci permetta di poter apprezzare il
panorama. Proseguendo ritroviamo nuovamente l'asfalto e ci
dirigiamo verso il Passo Crocedomini che dopo pochi km si trasforma in
una strada bianca, meno impegnativa della precedente. Unica
nota negativa da segnalare, secondo il nostro punto di vista, è che, sulla cima
di un monte poco distante dalla strada principale, si ergono due antenne militari in disuso che rovinano il
meraviglioso panorama. Arrivati al passo facciamo una breve sosta al bar-ristorante "Passo Crocedomini".
Successivamente iniziamo il rientro a Milano. Qualunque percorso va bene, dipende solo dalla voglia che si ha di
guidare e di arrivare a casa. Abbiamo trascorso una piacevole giornata e,
senza ammazzarci di km, abbiamo goduto dei panorami sul lago
d'Iseo, sul lago d'Idro e delle belle vallate che abbiamo attraversato.